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DECRETO SBLOCCA CANTIERI

Innalzato il tetto massimo del subappalto dal 30% al 50% senza l’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori.

A definire queste misure  il nuovo decreto sblocca cantieri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 aprile  che prevede, tra le altre,  anche  la possibilità di aggiudicare le commesse tenendo conto solo del prezzo più basso fino alla soglia UE di 5,5 milioni di euro, con l’obbligo di escludere le offerte anomale.

Obiettivo del provvedimento è quello di accelerare l’iter dell’assegnazione degli appalti di minore importo e quindi viene confermata la quota di 40 mila euro come soglia per gli affidamenti diretti da parte dei funzionari della PA, e contemporaneamente viene alzato da 150 a 200 mila euro il tetto massimo per assegnare gli appalti con procedura negoziata, con invito ad almeno tre operatori.
Oltre i 200 mila euro il decreto prevede l’obbligo di procedere con gara, a procedura aperta, ma con aggiudicazione al massimo ribasso e esclusione delle offerte anomale per snellire le procedure.

Il decreto riforma inoltre i requisiti tecnico-economici di accesso alle gare sopra i 150 mila euro e per l’attestazione SOA, permettendo alle imprese di non utilizzare i requisiti degli ultimi 10 anni, bensì degli ultimi 15.
E’ prevista l’abrogazione di alcune disposizioni quali l’indicazione della «terna» dei subappaltatori ed infine del limite del 30% per l’offerta economica e dell’obbligo dell’offerta di qualità/prezzo per importi sottosoglia comunitaria.

Si rileva l’assenza della chiamata alle gare in via preferenziale per le imprese del territorio in cui si svolge il lavoro e la mancata eliminazione dei CAM – criteri ambientali minimi- in edilizia.